sabato 26 novembre 2016

Thanksgiving Day!


Thanksiging Day!
E dopo Halloween, un’altra delle tipiche feste americane è ormai alle spalle. Come già detto nello scorso post, il Thanksgiving day è una tra le feste più sentite e più conosciute in America, quindi mi ritengo fortunato ad averne trascorso uno nello spirito americano. Sicuramente, questa festa è conosciuta in tutto il mondo per il tacchino gigante servito in tavola ed io ho avuto modo di provarlo. Era squisito.
Prima ancora che questa festa cominciasse si poteva sentire l’agitazione e l’entusiasmo della gente, in gran parte dovuto al fatto che, in occasione del Thanksgiving, le famiglie si riuniscono intorno ad una tavola calda e ridono, giocano, guardano football. Stanno insieme. Questa festa è un momento di riunione famigliare, che negli USA è abbastanza raro, ed è questo che la rende così attesa. Io, che in Italia sono abituato a riunirmi con la mia famiglia ogni settimana, non sarei stato in grado di capire del tutto l’importanza di questa festa, se non avessi vissuto questi tre mesi e mezzo qui e non avessi visto quanto impegnata e frenetica sia la vita di ogni giorno, la quale impedisce loro di riunirsi spesso intorno ad una tavola apparecchiata con tutta la famiglia (nonni, cugini, zii, etc).
Per quanto riguarda il mio Thanksgiving, l’ho trascorso con la famiglia a casa della madre della mia hmom, dove abbiamo mangiato, guardato la tv e giocato con le carte napoletane, che ho insegnato loro a usare.
Detto questo, vorrei concludere questo post con un elenco delle cose di cui sono grato. Difatti, in occasione di questa festa, la gente fa mente locale di tutte le cose di cui è grato nella vita. Mi sembra, quindi, opportuno, che lo faccia anche io.
Ecco qui, in ordine casuale e non di importanza, l’elenco delle cose di cui sono grato:
1.       Essere qui negli USA.
2.       La mia meravigliosa famiglia italiana (che ha avuto il coraggio di mandare un figlio dall’altra parte del mondo per un anno)
3.       La mia meravigliosa famiglia americana (che mi ha accolto come fossi figlio loro e che non mi fa mancare niente)
4.       Me stesso (sì, sono grato di me stesso, per quello che sono e per quello che sarò)
5.       I miei amici (sono grato di aver trovato degli amici così unici)
6.       La mia scuola (sì, sono grato di aver scelto di frequentare il liceo classico, che ho realizzato solo adesso che sono via quanto sia utile)
7.       Il cibo italiano (sia benedetto)
8.       Di aver imparato a cucinare il cibo italiano prima di venire qui
9.       Il caffè
10.   La tecnologia (grazie alla quale posso comunicare con i miei amici e la mia famiglia dall’altra parte del mondo)
11.   Netflix
12.   Le difficoltà che ho dovuto affrontare
13.   Mezzi di trasporto
14.   La scuola americana (che mi ha dato la possibilità di provare classi che non avrei mai potuto provare altrimenti
15.   I miei amici americani e quelli di AFS

Penso di averne elencate abbastanza e questo mi fa comprendere che ci sono tantissime cose di cui dovrei essere grato nella mia vita. Penso che tutti noi ci soffermiamo a pensare a quello che la nostra vita potrebbe essere e che invece non è, a quello che potremmo avere e non abbiamo, a quello che ci affligge e ci sconforta. Vediamo qualcuno a cui accade qualcosa di speciale e pensiamo “Perché non è successo a me?” e ci dimentichiamo di tutte le cose belle, anche se piccole (forse così piccole che nemmeno ce ne accorgiamo), che ci accadono ogni giorno. Dovremmo tutti pensare più spesso a quello che abbiamo avuto e che abbiamo, a quello che ci ha resi quello che siamo. È più facile criticare che rendersi conto di quante cose abbiamo che rendono la nostra vita unica e grandiosa.

venerdì 4 novembre 2016

Halloween!













Ebbene signori, scusate se non ho scritto nulla ultimamente, ma ho avuto un periodo piuttosto impegnativo (che sta ancora continuando visto che fra due settimane avrò gli esami di fine trimestre per ogni classe).
Oggi parliamo di Halloween, una delle feste sicuramente più sentite negli USA. Diciamocelo, tre sono le feste più conosciute e invidiate qui negli States: Halloween, il Thanksgiving Day e Natale. Io ne ho appena vissuta una…ed è inutile dire che questa festa non è venuta meno alle mie aspettative. Ho fatto cose che in Italia non avevo mai provato, una di queste è l’intaglio della zucca, per esempio, che consiglio a tutti di fare se non lo avete mai provato. Mettetene qualcuna sui vostri balconi o nei vostri giardini! Io sicuramente lo rifarò il prossimo Halloween, quando sarò in Italia.
Per quanto riguarda le feste, sabato sono andato ad una in maschera organizzata a casa di un’altra exchange student che ha invitato tutti gli altri exchange e altri amici americani. Io mi sono truccato da zombie (sì, lo so, lo so, che originalità!).  Cosa buona era che c’era anche Raffaele, l’altro ragazzo italiano, quindi ho avuto modo di parlare italiano.
Domenica, invece, sono andato con il mio host dad e mio fratello Max ad una “haunted house” che era praticamente una casa dell’orrore davvero ben fatta che mi ha davvero divertito (nell’attesa di entrare ho anche mangiato una mela caramellata che vendevano all’ingresso, giusto per provare).
Ma arriviamo a Lunedì, 31 Ottobre, giorno di Halloween. Per cominciare, siamo andati a scuola (sì, perché qui non si festeggia la festa di ogni Santo e quindi si va a scuola normalmente…). Come ci si aspetta dagli americani, c’erano persone vestite in costume ovunque e a mensa hanno anche fatto la gara per il costume più bello. Anche i professori erano vestiti, ma c’erano alcuni che si sono davvero superati e hanno addobbato la classe con addobbi impensabili (come potete vedere nella foto). Inoltre, in alcune classi ci venivano date delle caramelle e in altre c’erano delle gare dove chi vinceva otteneva dolci.
Infine, ultima cosa che abbiamo fatto, sempre lunedì, è stata andare a fare “trick or treat” di casa in casa per le strade di Chelsea, anche se in verità più che “dolcetto o scherzetto”, dicevo “Sono un exchange student, datemi la caramelle” che, vi assicuro, funziona alla grande.
In conclusione, Halloween è una delle feste che più di tutte volevo vivere qui in America e adesso che l’ho fatto, mi rendo sempre più conto di quanto questo mio sogno sia diventato una realtà quotidiana della quale non mi stancherò mai.

E adesso a noi Thanksgiving day!